Politica locale - A mio parere - Mario Nino Fusco

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Una candidatura per il cambiamento

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Molte persone mi hanno chiesto come mai abbia deciso di candidarmi alle elezioni a consigliere comunale: a tanti ho risposto, di getto, esprimendo una mia convinzione: se si vuole mantenere il diritto di critica, bisogna saper esercitare il dovere della partecipazione; aggiungo, inoltre, che ho sempre creduto nell'impegno civile e voglio contribuire ad elaborare un serio progetto politico che governi per i prossimi anni lo sviluppo di Montesilvano, la città dove amo vivere e dove voglio che crescano sereni  i miei cinque figli.

Mi ispiro da sempre alla tradizione cattolico democratica e voglio fondare  il mio impegno politico innanzitutto sui valori della legalità; chi mi darà il proprio consenso deve saper che anteporrò sempre e comunque il "Bene Comune" alle ragioni di una parte o agli interessi personali di pochi.

"I have a dream", anch'io ho un sogno: elaborare soluzioni politiche ai problemi che affliggono la città; a mio parere Montesilvano ha assolutamente bisogno di riqualificazione urbana, maggiore controllo del territorio per ridurre la criminalità e aumentare la sicurezza dei cittadini, snellimento della viabilità, potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti, nuova e più razionale edilizia scolastica, sviluppo del turismo, progetti per un mare pulito, politiche che favoriscano il lavoro, massima attenzione alle esigenze delle giovani coppie, delle famiglie (soprattutto se numerose) e dei giovani: in una sola frase vorrei contribuitre a fare di Montesilvano una Città Vera, avendo come obiettivo primario il miglioramento della qualità della vita di tutti i suoi cittadini.

Dovendo sintetizzare,  nel mio personale programma ho inserito  4 priorità:

Rispetto della legalità;
Più risorse alla Famiglia;
La Scuola al centro;
Qualità della Vita.

Ritengo, infine, che anche nella nostra città ci sia l'esigenza di voltare pagina, di aprire una nuova stagione; è un progetto ambizioso, sicuramente difficile; solo una nuova generazione di amministratori potrà renderlo possibile: con il vostro aiuto potrò dare il mio contributo di ideali e di idee.




Nasce PartecipAzione Popolare – Cattolici Democratici per Montesilvano

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PartecipAzione Popolare ha un sogno: elaborare soluzioni politiche ai problemi che affliggono la città: riqualificazione urbana, snellimento della viabilità, potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti, nuova e più razionale edilizia scolastica, sviluppo del turismo, progetti per un mare pulito, politiche che favoriscano il lavoro, massima attenzione alle esigenze delle giovani coppie, delle famiglie, (soprattutto se numerose), e ai giovani: in una sola frase fare di Montesilvano una Città Vera, avendo come obiettivo primario il miglioramento della qualità della vita di tutti i suoi cittadini.

Primarie di Montesilvano, ora assemblea degli iscritti PD

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Spiace constatare che, nonostante la serietà e la competenza personale di Marco Volpe ne abbiano limitato l’entità, la sconfitta del Partito Democratico appare senza appello: troppi gli errori che i responsabili regionali, provinciali e comunali hanno commesso; uno, a mio parere, prevale su tutti: aver deciso di affrontare le fasi che hanno preceduto le primarie in maniera privatistica, con scelte e decisioni prese a livello personale, senza mai coinvolgere pienamente gli organismi di partito e l’assemblea degli iscritti. Non sorprende, quindi, che non esista ad oggi un programma elettorale del PD di Montesilvano: si è rincorsa per mesi la chimera di un candidato unico senza preoccuparsi di dire che cosa questo candidato avrebbe dovuto prospettare agli elettori del nostro schieramento; qualcuno ha commesso l’errore di guardare troppo presto alle prossime elezioni regionali e troppo poco alle “questioni primarie” che i futuri amministratori di Montesilvano dovranno affrontare.

Lettera di dimissioni da Coordinatore PD inviata a Silvio Paolucci

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Lo faccio senza astio ma con la convinzione che il Partito Democratico che avevo desiderato non si è mai realizzato; ritengo innanzitutto che non si sia realizzato a livello nazionale. Tanti sono i motivi; tra i tanti ne elenco solo tre: l’incapacità di affrontare seriamente e definitivamente il tema della questione morale (vedi i casi Tedesco e Penati); l’impossibilità di elaborare una politica economica davvero originale e riformista che non si appiattisca sulle posizione massimaliste dell'estrema sinistra del partito; il regresso, dopo l’entusiasmo dell’esperienza fondativa del 2007, che ha fatto si che il PD sia tornato ad essere sostanzialmente il vecchio Pds: l’area cattolica democratica è stata fortemente marginalizzata e quella parte di società civile che aveva creduto nel progetto di un partito aperto alla partecipazione e al dialogo non ha mai trovato diritto di cittadinanza.

Il mistero delle Primarie del centro-sinistra a Montesilvano

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Credo che sarebbe assolutamente necessario indire al più presto una conferenza programmatica del PD montesilvanese, aperta agli iscritti e ai nostri simpatizzanti per condividere ed eventualmente integrare il documento politico elaborato e già votato dalla nostra assemblea cittadina nei mesi scorsi; l’obiettivo è ridare centralità al programma e alla proposta di soluzioni per i tanti problemi di Montesilvano; solo così potremo dimostrare di essere realmente una forza politica capace di assumersi la responsabilità del governo della nostra città; come ho già detto in altre occasioni, per avviare una nuova stagione davvero riformista, anche a Montesilvano bisognerebbe aver il coraggio di percorrere una “via programmatica” al cambiamento: si farebbe prioritariamente il bene della città e si costringerebbe tutti i candidati a dimostrare di possedere una dote ormai rara: una indiscussa credibilità personale e politica.

Una via programmatica al cambiamento

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Sembra che la “sindrome di Tafazzi” abbia contagiato la politica montesilvanese; mentre il centro-destra, spaccato in tante fazioni contrapposte, si dibatte, tra mille contraddizioni, di fronte al proprio fallimento politico e amministrativo, il tavolo di un centro-sinistra, potenzialmente vincente, trova il modo di dividersi sul tema della “purezza delle liste”.

La Questione Morale deve essere la scelta "primaria" del PD di Montesilvano

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Le recenti elezioni amministrative del 2011 hanno dimostrato che c’è un vento nuovo che spira sulla politica italiana: a mio parere, anche i cittadini di Montesilvano sentono forte l’esigenza di un cambiamento; si chiede da più parti che torni al centro del dibattito politico cittadino la questione morale (ovvero la condanna senza se e senza dell’indifferenza e dell’arroganza, dimostrata dagli inquisiti, di fronte agli scandali, alle inchieste giudiziarie e alle intercettazioni che li vedono protagonisti) e la questione etica (cioè la necessità di una ferma e pubblica denuncia del disinvolto utilizzo, da parte di molti uomini politici, del mandato ricevuto dagli elettori).

Bandiera Blu e Maglia Nera

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Anche quest’anno tornano a sventolare le Bandiere blu. Sono 14 i comuni sulla costa abruzzese premiati dalla FEE (Fondazione per l'Educazione Ambientale), ai quali si aggiunge, in provincia dell’Aquila, lo splendido Lago di Scanno. C’è un dato che però balza subito all’occhio: ad essere premiata è in pratica tutta la costa abruzzese con le eccezioni di Montesilvano, Pescara e Francavilla.

Primarie a Montesilvano

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Il salto di qualità a cui dovremmo puntare è quello di trasformare le primarie da strumento della Politica a luogo della Politica: due, tre o più candidati che si sfidano pubblicamente sulla base di idee, progetti e programmi elaborati nell’ambito del partito o della coalizione di appartenenza e che poi si rimettono al giudizio degli elettori.

Discorso programmatico per la candidatura a Coordinatore del Circolo PD Montesilvano Nord

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Ho creduto, credo come tutti voi, che il Partito democratico potesse essere la casa comune di tutti i riformisti italiani, il luogo dove laici e cattolici avessero entrambi diritto di piena cittadinanza, l’approdo naturale di quei milioni di italiani che nelle imprese, negli uffici e nelle fabbriche dove lavorano, nelle scuole dove insegnano, sentono di voler fare qualcosa per il loro paese, per la propria regione e per la propria città; un partito che facilitasse la partecipazione dei cittadini alla politica e che si aprisse alla società civile, svincolandosi dai vecchi apparati e dai vecchi gruppi di potere.
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