3 Novembre 2011 - Intervista a Mario N. Fusco di Angela Curatolo de "Il Giornale di Montesilvano".
Il mistero delle Primarie del centro-sinistra a Montesilvano
Le primarie del centro-sinistra a Montesilvano continuano a rappresentare un enigma. A parole tutti le vogliono, l'Idv di Attilio Di Mattia è pronta, D'Annunzio con i suoi Ri-costruttori è in pole position, ieri sera anche il Sel ha annunciato la propria partecipazione; allora perché tanta indecisione e titubanze? Perché nessuno ha delle risposte? Perché non si fissa una data? Perché tanto mistero?
Ne abbiamo parlato con Mario Nino Fusco, coordinatore del Circolo PD “Montesilvano Nord”.
Primarie. Che cosa sta succedendo nel PD, Mario?
A mio parere questa “storia infinita” sulle primarie a Montesilvano sta assumendo toni grotteschi.
Puoi chiarire meglio?
Voglio dire che non capisco come mai la decisione di svolgere elezioni primarie, sancita e ratificata più volte dall’assemblea cittadina, (in ultimo il 14 Ottobre 2011 alla presenza del segretario provinciale Castricone) venga inspiegabilmente disattesa; parafrasando il grande Ennio Flaiano, si potrebbe dire che in questo momento il PD di Montesilvano si dimostra “indeciso a tutto”.
Quali sono gli ostacoli a tuo parere?
Io sono convinto che i motivi che ci impediscono di dire una parola chiara e definitiva sulla data e sul regolamento da adottare siano da addebitare esclusivamente alle nostre divisioni interne. Inoltre ritengo che la scelta più o meno esplicita di voler arrivare alla competizione preelettorale solo dopo aver trovato un candidato unico che, apparentemente, vada bene a tutti (e magari, in realtà, non convinca nessuno), rappresenta la negazione della logica delle primarie; se davvero il PD locale ha tante risorse da esprimere, lo faccia: saranno gli elettori, molto più capaci di quanto qualcuno crede, a fare sintesi sul candidato che saprà dimostrarsi il più credibile, per la propria proposta politica e per la propria storia personale.
Mario, tu hai delle proposte per uscire da questa “empasse”?
Ritengo che si debba uscire al più presto da questa situazione di stallo: per questo chiedo a tutti i quadri direttivi del PD montesilvanese di dichiararsi esplicitamente a favore delle primarie: in tal senso è necessario fissare al più presto una data e lavorare per aggregare attorno a questo evento tutte le forze politiche, le liste civiche, le associazioni e i gruppi organizzati di cittadini che vogliano dare la propria adesione e il proprio contributo di idee; se qualcuno, al contrario, pensa che le primarie siano solo una coreografica appendice a decisioni prese da “pochi intimi” (magari fuori dei confini comunali) si assuma la responsabilità delle proprie idee: la situazione sarebbe finalmente più chiara e tutti i protagonisti del dibattito politico saprebbero trarne le opportune conseguenze.
Spiegati meglio.
Intendo dire che finora si è andato avanti cercando una persona da candidare alle primarie; io al contrario ritengo che, prima di pensare “a chi”, bisognerebbe pensare “a che cosa” fare per questa città, i cui problemi sono sotto gli occhi di tutti; sugli organi di stampa circolano tanti nomi, a volte persino estranei alla vita politica locale, però tutti accomunati dal fatto che non si sa nulla dei loro progetti sulla città.
Quali sono le tue proposte?
Credo che sarebbe assolutamente necessario indire al più presto una conferenza programmatica del PD montesilvanese, aperta agli iscritti e ai nostri simpatizzanti per condividere ed eventualmente integrare il documento politico elaborato e già votato dalla nostra assemblea cittadina nei mesi scorsi; l’obiettivo è ridare centralità al programma e alla proposta di soluzioni per i tanti problemi di Montesilvano; solo così potremo dimostrare di essere realmente una forza politica capace di assumersi la responsabilità del governo della nostra città; come ho già detto in altre occasioni, per avviare una nuova stagione davvero riformista, anche a Montesilvano bisognerebbe aver il coraggio di percorrere una “via programmatica” al cambiamento: si farebbe prioritariamente il bene della città e si costringerebbe tutti i candidati a dimostrare di possedere una dote ormai rara: una indiscussa credibilità personale e politica.
Che cosa pensi delle posizioni espresse da SEL, Rifondazione e Comunisti italiani al tavolo delle trattative?
Non condivido la consueta pregiudiziale ideologica dei partiti dell’estrema-sinistra; ritengo, però, che i problemi sollevati non siano da sottovalutare; il tema del rinnovamento, il tema di un modo nuovo di fare politica sono di assoluta attualità; a mio parere il tentativo di SEL di trasformare il tavolo delle trattative in una sorta di “Tribunale del Popolo” si è rivelato un boomerang: si è fatto in modo che il riflettori fossero puntati quasi esclusivamente sul tema delle liste pulite e non più sulla necessità di definire un programma condiviso e davvero orientato al cambiamento.
L'auspicio per il futuro prossimo di Montesilvano?
Ti rispondo con una mia convinzione che ho già espresso in passato: le primarie non possono diventare un televoto o, peggio, uno scontro tra vecchi gruppi di potere; Il salto di qualità a cui dovremmo puntare è quello di trasformare le primarie da strumento della Politica a luogo della Politica: due, tre o più candidati che si sfidano pubblicamente sulla base di idee, progetti e programmi e che poi si rimettono al giudizio degli elettori. Mi piacerebbe che la scelta del candidato sindaco arrivasse dopo un dibattito pubblico, da un confronto serrato ma alla luce del sole, nelle piazze, tra la gente e non più solo ed esclusivamente nelle stanze chiuse e polverose della vecchia politica.