Cari Amici,
pongo con questo intervento la mia candidatura a Coordinatore del circolo PD denominato Montesilvano Nord. Lo faccio in continuità con l’impegno che nei diciotto mesi che ci hanno preceduti mi hanno già visto ricoprire questo ruolo; credo che quella esperienza, appena iniziata, possa e debba essere continuata e conclusa.
Nel mio intervento, che vuole essere anche un manifesto programmatico, cercherò di delineare la mia idea di partito, le mie considerazioni sulla vita politica della nostra città e, infine, le mie idee sui progetti da mettere in campo tramite le iniziative del nostro circolo.
Con la nascita del Partito democratico, poco meno di due anni fa, ho deciso di avvicinarmi alla politica attiva, affascinato dall’idea di un movimento politico che contribuisse al cambiamento del nostro Paese.
Non solo un partito nuovo ma anche un’Italia nuova, un Paese in cui tutti i cittadini abbiano FIDUCIA nello Stato, sentano, ad esempio, il dovere civile di pagare le tasse fino all’ultimo centesimo, ma che, contemporaneamente, ricevano la possibilità effettiva di esercitare il diritto di controllo su come venga speso il denaro versato al fisco; un Paese che sappia accogliere ed integrare, nel nome dell’UGUAGLIANZA tra i popoli, quegli immigrati che vengono in Italia a cercare un lavoro ed un’opportunità di vita migliore, senza abdicare, per questo, al diritto di ognuno, italiano o non italiano che sia, di vivere in un Paese reso sicuro da REGOLE certe, delineate dal legislatore e affidate, nella loro applicazione, esclusivamente alle forze dell’ordine e alla magistratura;un Paese che scelga di destinare più risorse alla scuola, all’Università, alla ricerca, alla formazione delle nuove generazioni, in una sola parola alla propria principale QUALITA’; un Paese che sappia valorizzare il MERITO, riconoscendo e valorizzando le capacità delle persone, per offrire a noi e ai nostri figli un futuro migliore; un Paese che così facendo sappia dare al così detto “Made in Italy” l’opportunità di competere ad armi pari con le imprese concorrenti del resto del mondo.
Abbiamo condiviso e continuiamo a condividere, la speranza di un partito nuovo, fondato sui valori dell’innovazione, del talento, del merito, delle pari opportunità; abbiamo pensato ad una forza politica formata da donne e uomini che non smettessero mai di credere nel bisogno di giustizia sociale, nella possibilità di riscatto degli ultimi, nella difesa dei diritti umani e civili.
Ho creduto, credo come tutti voi, che il Partito democratico potesse essere la casa comune di tutti i riformisti italiani, il luogo dove laici e cattolici avessero entrambi diritto di piena cittadinanza, l’approdo naturale di quei milioni di italiani che nelle imprese, negli uffici e nelle fabbriche dove lavorano, nelle scuole dove insegnano, sentono di voler fare qualcosa per il loro paese, per la propria regione e per la propria città; un partito che facilitasse la partecipazione dei cittadini alla politica e che si aprisse alla società civile, svincolandosi dai vecchi apparati e dai vecchi gruppi di potere.
E’ questo il partito democratico che vogliamo, ed è questo il Partito democratico che vogliamo costruire anche a Montesilvano. E veniamo dunque alla nostra città: Montesilvano oggi vive una crisi politica e amministrativa senza precedenti. Il sindaco Cordoma, espressione di una destra non certo illuminata, aveva fondato la propria campagna elettorale sostanzialmente su due argomenti: il rispetto della legalità e un progetto di cambiamento; leggendo i quotidiani di questi giorni è evidente che questi programmi sono miseramente falliti; non solo Cordoma è oggetto di numerose inchieste della magistratura, ma per la sua maggioranza e per la sua compagine di governo, ha dovuto far ricorso a quei numerosi transfughi che, negli anni scorsi sono stati uomini di spicco delle maggioranze di Centro sinistra, e oggi, nella logica del peggior trasformismo, si fanno paladini di un cambiamento che possiamo certamente definire solo di facciata.
A Cordoma diciamo: noi siamo davvero garantisti e aspettiamo fiduciosi l’esito dei numerosi procedimenti giudiziari in corso; pensiamo, però, che chi ha vinto le elezioni sventolando a due mani la bandiera della legalità, avrebbe oggi il dovere morale, di fronte alle tante accuse, di percorrere coerentemente la strada delle dimissioni.
E vengo infine alle funzioni dei Circoli e, in particolar modo, al Circolo Nord di Montesilvano. Voglio fondare la mia azione politica di coordinatore su quattro punti, che ho sintetizzato nel “Progetto delle quattro I”:
Inclusione
Impegno
Idee
Iniziative.
Inclusione vuol dire che dobbiamo aprire le porte del nostro partito a tutti coloro che vogliono partecipare a questo nostro progetto, senza distinzioni di età, provenienza politica, senza discriminazioni tra vecchio e nuovo, ognuno con il proprio bagaglio di esperienza, entusiasmo e voglia di fare; chi vuole stare ne PD lo dica adesso e manifesti qui e oggi il proprio desiderio di impegno.
Abbiamo bisogno di mettere in campo tante Idee per la città e per il territorio del nostro Circolo:
Io non abbandono l’idea di un centro pedonalizzato, aperto alla fruizione della gente, fatto di piazze dove potersi incontrare, di strade dove camminare senza l’assillo delle automobili: e qui mi piace sottolineare che noi siamo coloro che hanno trasformato i parcheggi in piazze, e loro sono quelli che hanno trasformato le piazze in parcheggi; noi siamo quelli che hanno chiuso il traffico il centro urbano, loro sono quelli che lo hanno riaperto al transito delle autovetture determinandone l’irrimediabile deterioramento.
Un altro tema da affrontare è sicuramente quello della viabilità: progettare modalità che consentano di risolvere i problemi del traffico, riducendo l’inquinamento dell’aria e migliorando la qualità della vita dei nostri concittadini.
Vengo, infine alle iniziative: vogliamo incontrare la gente, il territorio con le proprie realtà sociali, vogliamo dialogare con le associazioni, i comitati di quartiere, con le istituzioni scolastiche, con le parrocchie: in sintesi vogliamo ascoltare e parlare al cuore della città, vogliamo dialogare con chi ha voglia di cambiamento; vogliamo costruire dal basso quella alternativa che dovrà portarci alle prossime elezioni amministrative comunali di nuovo al governo della città.
Mi piace salutarvi con le due frasi che, in questi ultimi mesi, hanno sorretto il mio impegno politico all’interno del Partito Democratico locale. La prima è di Giuseppe Dossetti che, nel marzo 1945, di fronte ad un’Italia che si avviava con fatica ad uscire da una guerra rovinosa, diceva:
“L’unica possibilità e la condizione pregiudiziale di una ricostruzione stanno proprio in questo: che una buona volta le persone coscienti e oneste si persuadano che non è conforme al vantaggio proprio restare assenti della vita politica e lasciare, quindi, libero campo alle rovinose esperienze dei disonesti e degli avventurieri”.
La seconda frase è quella con cui Robert F. Kennedy concludeva i suoi discorsi durante la campagna elettorale delle primarie americane del 1968:
“Alcuni uomini vedono le cose come sono e si domandano: Perché?
Io sogno le cose come non sono mai state e mi domando: Perché no?”
Grazie a tutti.