Anche quest’anno tornano a sventolare le Bandiere blu. Sono 14 i comuni sulla costa abruzzese premiati dalla FEE (Fondazione per l'Educazione Ambientale), ai quali si aggiunge, in provincia dell’Aquila, lo splendido Lago di Scanno. C’è un dato che però balza subito all’occhio: ad essere premiata è in pratica tutta la costa abruzzese con le eccezioni di Montesilvano, Pescara e Francavilla.
Analizzando i criteri di assegnazione, appare evidente come la FEE, nel conferire la Bandiera blu, abbia tenuto conto soprattutto della sostenibilità ambientale; ha preso in considerazione, infatti, lo smaltimento e i livelli di raccolta differenziata dei rifiuti, la valorizzazione delle aree naturalistiche, la qualità e il numero degli accessi al mare; ha premiato, inoltre, l’assenza di discariche urbane o industriali in prossimità della spiaggia e l’attuazione delle Direttive Europee sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico: in sostanza la bandiera blu è il “termometro” che misura l’attenzione dei comuni costieri nei riguardi delle proprie principali risorse, ovvero il patrimonio naturalistico e l’industria del turismo; se fosse possibile, alle amministrazioni di quei comuni che non hanno conquistato la bandiera Blu, bisognerebbe assegnare una tanto meritata quanto disonorevole “Maglia Nera”.
Eppure basterebbe poco per invertire il trend negativo: se si volesse davvero puntare su mare e spiagge pulite si dovrebbe innanzitutto incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti; poi, pensare ad una politica ambientale che elimini definitivamente i liquami inquinanti che il fiume Saline e il fiume Pescara riversano nel mare; si potrebbe valorizzare il turismo di massa, creando centri di attrazione per giovani e famiglie: ne trarrebbero fonte di ulteriore lavoro e guadagno tutti gli operatori del settore; in questo contesto sarebbero benvenuti anche gli investimenti privati se, sotto la guida delle amministrazioni locali, finanziassero esclusivamente progetti orientati al bene della collettività e non agli interessi di una parte. Dicevamo che basterebbe poco: purtroppo, però, a sindaci e comuni che non brillano, si aggiungono le pessime scelte della regione e del governo: il mancato no della giunta Chiodi ad eventuali centrali nucleari in Abruzzo e le trivellazioni petrolifere autorizzate dal Ministero dell’Ambiente al largo delle nostre coste vanno, sfortunatamente, nella direzione opposta.