Gentile dottor Cordoma,
ho letto sul “Centro” di Lunedì 23 Marzo scorso, le sue dichiarazioni sull’area pedonale del centro urbano di Montesilvano e sulla trasformazione di Piazza Suor Cristina Zecca in parcheggio.
Da sempre ritengo che le divergenze di opinioni o di idee non debbano pregiudicare il rispetto reciproco: evidentemente Lei la pensa in maniera diversa, visto che ha voluto portare un civile confronto politico sul piano dell’attacco personale.
La mia sensazione, però, è che, rivolgendosi a me, Lei pensasse ad un’altra persona.
Piazza Suor Cristina Zecca dove, fino a qualche giorno fa, ragazzi e bambini sostavano o giravano in bicicletta, torna ad essere, dopo meno di tre anni, parcheggio Suor Cristina Zecca.
Sorte analoga hanno avuto Via San Francesco, Via San Domenico e Via San Pietro, dove una pavimentazione pensata e realizzata per un’area esclusivamente pedonale, si sta deteriorando a causa della loro improvvida riapertura al traffico. Stessa situazione per Piazza Tito Acerbo, ora parcheggio, la prima piazza di Montesilvano Marina, immortalata in innumerevoli immagini d’epoca, ed ora diventata una rabberciata distesa di asfalto, da cui affiorano brandelli di pavimentazione preesistente a testimoniare un fiero passato malamente cancellato.